Impianto geotermico: Che cos'è?
Un impianto che funziona ad energia geotermica è composto da:
- SONDA GEOTERMICA inserita in profondità per scambiare calore con ilterreno
- POMPA DI CALORE installata in centrale termica
- SISTEMA DI DISTRIBUZIONE del calore a “bassa temperatura”all’interno dell’ambiente (impianti a pavimento, pannelli radianti)
un apposito collettore connesso alla pompa di calore. Durante l’inverno il terreno ha una temperatura generalmente superiore a quella esterna, il fluido glicolato scendendo in profondità attraverso le sonde sottrae energia termica al terreno. Tornato in superficie ad una temperatura
maggiore, provoca l’evaporazione del refrigerante che circola nel sistema della pompa di calore, il liquido si espande ed ASSORBE CALORE dalla sorgente esterna, ovvero, tramite le sonde geotermiche, dal terreno. All’uscita dell’evaporatore il fluido, ora allo stato gassoso, viene aspirato all’interno del compressore che, azionato da un motore elettrico, fornisce l’energia meccanica necessaria per comprimere il fluido, determinandone così un aumento di pressione e conseguentemente di temperatura. Il fluido viene così a trovarsi nelle condizioni ottimali per passare attraverso il condensatore (scambiatore). In questa fase si ha di nuovo cambiamento di stato del fluido, che passa da stato gassoso a quello liquido CEDENDO CALORE all’aria o all’acqua che sono utilizzati come fluido vettore per il riscaldamento degli ambienti o per la
produzione di acqua calda sanitaria.
Il ciclo termina con la sua ultima fase dove il liquido passa attraverso una valvola di espansione trasformandosi parzialmente in vapore e raffreddandosi, riportandosi così alle condizioni iniziali del ciclo.
Lo stesso identico sistema, con opportuni accorgimenti impiantistici provvede anche al CONDIZIONAMENTO ESTIVO, in questo caso il ciclo viene invertito ed il sistema cede al terreno il calore estratto dall’ambiente interno raffrescandolo. In generale per il condizionamento estivo si è costretti al raffreddamento delle macchine frigorifere con l’aria, la cui temperatura di riferimento estiva è di 32 C°, l’efficienza di una pompa di calore è rappresentata dal coefficiente di prestazione C.O.P. (Coefficient of Performance), inteso come rapporto tra l’energia termica resa al corpo da riscaldare e l’energia elettrica consumata perché possa avvenire il trasporto di calore medesimo.
Utilizzando le sonde geotermiche la temperatura di riferimento è invece di circa 16 C°, il salto di temperatura nelle macchine che devono produrre acqua refrigerata a 7 C° si riduce drasticamente, aumentando notevolmente la resa e riducendo di conseguenza, in modo rilevante, i consumi di energia ed i costi di gestione. A questo si aggiunge il vantaggio di potere effettuare anche un preraffreddamento dell’aria utilizzando direttamente il fluido circolante nelle sonde geotermiche, mentre l’acqua refrigerata viene usata solo per la deumidificazione raffreddando l’aria sotto il punto di rugiada.
Con le pompe di calore si ha quindi il vantaggio di sfruttare una sola macchina che, grazie ad una valvola, diventa reversibile poiché presenta la possibilità di invertire le funzioni dell’evaporatore e del condensatore, fornendo così aria fredda in estate e aria calda in inverno. L’inversione tra i due sistemi, riscaldamento e raffrescamento, può avvenire o con una inversione sul ciclo o con una inversione sull’impianto. La tecnica di prelevare calore con una sonda geotermica è altamente affidabile e fa ormai parte dei modi convenzionali di climatizzazione, ben conosciuta e sfruttata in tutto il Nord Europa e nel Nord America.
La termodinamica ci insegna, ma ce lo suggerisce anche il buon senso, che il lavoro necessario per portare l’energia termica da un livello di temperatura più basso ad uno più alto è proporzionale a tale dislivello o salto di temperatura. Da ciò consegue la prima buona regola energetica di utilizzare per il riscaldamento di ambienti abitati, che vanno mantenuti a temperatura di comfort intorno ai 20 C°, temperature per i fluidi di riscaldamento degli impianti non superiori ai 35 C° sufficienti allo scopo. Con acqua disponibile a 10-15 C°, il salto di temperatura è conseguentemente solo di 20-25 C° e, in queste condizioni, il rapporto tra calore
reso all’impianto di riscaldamento e la potenza richiesta dalla pompa di calore nelle buone macchine moderne si aggira intorno a 4, potendo giungere anche a 5. Ciò significa che, spendendo 1 Kw elettrico per l’azionamento dell’impianto si ottengono almeno 4 Kw termici per l’utenza; gli altri 3 Kw, ovvero il 75% del fabbisogno termico, vengono prelevati dall’ambiente e, più precisamente, nel caso da noi ipotizzato, dal sottosuolo; di conseguenza si può propriamente parlare di fonte GEOTERMICA.
VANTAGGI DEL SISTEMA
La realizzazione di un impianto geotermico per riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria risulta essere oggi una avanzata soluzione di risparmio energetico per un impianto di futura generazione con vantaggi globali.
- INDIPENDENZA COMPLETA DA COMBUSTIBILI FOSSILI
Gasolio, Gpl, Gas metano, ecc. - SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE
No emissioni di CO2 e altri inquinanti in atmosfera - ABBINAMENTO AD IMPIANTI CON DISTRIBUZIONE A BASSA TEMPERATURA PER ELEVATI GRADIENTI TERMICI
- ADATTABILITA’ A QUALSIASI TIPO DI EDIFICIO
Abitazioni, Uffici, Edifici commerciali, Hotel, Scuole, Piscine, Capannoni, ecc. - NOTEVOLE RIDUZIONE DEI COSTI DI GESTIONE
Costo specifico medio per unità di calore prodotto pari a 1/3 per impianti alimentati a gasolio e 1/2 per impianti alimentati a gas metano.
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